Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta uomini tra gli anziani del popolo e li fece stare intorno alla tenda. Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito. Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento. Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: “Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento”. Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: “Mosè, mio signore, impediscili!”. Ma Mosè gli disse: “Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!”. E Mosè si ritirò nell’accampamento, insieme con gli anziani d’Israele (Nm 10,24-30).
Cari fratelli e sorelle,
la convocazione ecclesiale per l’apertura del nuovo anno pastorale pone al centro il tema proposto nella terza fase del cammino sinodale: la profezia. Nella prima fase, basata sull’ascolto, abbiamo sottolineato l’importanza della comunione affinché potesse nascere una nuova missione dal nostro volerci bene; lo scorso anno, invece, abbiamo vissuto la fase sapienziale, facendo discernimento su come rinnovare la nostra evangelizzazione; infine, quest’anno desideriamo fare scelte concrete che rendano ragione del lavoro intrapreso.
A dicembre, poi, avremo la grazia di iniziare il Giubileo ordinario del 2025, intitolato “Pellegrini di Speranza”, che ci aiuterà a ridestare la beata speranza dell’avvento del Regno del Signore ed a ravvivare in noi il desiderio di un’autentica conversione del cuore per incamminarci con fiducia e speranza come pellegrini del Regno dei cieli. In questa prospettiva ci uniamo alle parole di Mosè: “fossero tutti profeti nel popolo del Signore” (Nm 11,29), affinché ci siano tanti luoghi in un cui incontrare il Signore e possano nascere nuove occasioni di conversione e di annuncio del Vangelo per tutto il popolo di Dio che è in Reggio Emilia-Guastalla.
Pertanto, desidero invitare tutta la Diocesi il 28 settembre dalle ore 16 in Cattedrale a Reggio Emilia per un momento di comunione ecclesiale che si concluderà con la Celebrazione Eucaristica, per essere profeti e pellegrini di Speranza. Ricordo che l’invito è rivolto a tutti i fedeli cristiani e non solo agli “addetti ai lavori” perché la vita della nostra Chiesa deve alimentarsi e costruirsi con il contributo di ogni battezzato.
In attesa di incontrarci, vi benedico di cuore.
+ Giacomo Morandi